Possibili disturbi legati all'intervento di prostatectomia e come curarli
L'intervento di Prostatectomia è la causa primaria dei disturbi di incontinenza nell'uomo.
L'intervento, avviene ormai in laparoscopia e prevede l'asportazione della prostata (colpita da un processo tumorale) andando a collegare lo sfintere uretrale con la vescica.
Questi interventi sono sempre meno invasivi. Si cerca infatti di risparmiare il più possibile le componenti nervose che comandano lo sfintere uretrale ed il processo di erezione (nerve-sparing).
Complicanze: possibili conseguenze ed effetti collaterali prostatectomia
I due disturbi principali che si presentano dopo un intervento di Prostatectomia sono:
- incontinenza urinaria post prostatectomia,
- stenosi uretrale,
- assenza di erezione spontanea e provocata (disfunzione erettile dopo prostatectomia),
assenza di eiaculazione
Nelle fasi iniziali l'incontinenza è il problema principale, perché dopo l'intervento non c'è nessuna capacità di contenimento in quanto il fisico deve ancora riprendersi dal trauma dell'intervento.
Generalmente esistono dei tempi di recupero spontaneo della capacità di continenza, che possono protrarsi per i primi tre mesi, ma non sempre questo processo avviene facilmente e completamente.
Cosa fare per non incorrere in effetti collaterali ed agevolare il recupero post-prostatectomia?
Sin dall'inizio è essenziale seguire un percorso di recupero funzionale delle componenti muscolari che intervengono nel processo di contenimento delle urine. Per fare questo è essenziale rivolgersi ad uno specialista della riabilitazione del pavimento pelvico che insieme all'urologo possa valutare la situazione e programmare il corretto percorso riabilitativo.
Trattamento fisioterapico: riabilitazione del pavimento pelvico
Il trattamento consiste in primis nel valutare:
- la conoscenza e percezione del pavimento pelvico,
- la capacità di contenimento,
- il tono e la funzionalità del pavimento pelvico.
In base alle informazioni ottenute, il fisioterapista specializzato in riabilitazione del pavimento pelvico può stilare il giusto percorso di esercizi da fare durante le sedute e da ripetere autonomamente a casa.
La fase di riabilitazione domiciliare è essenziale per poter dare continuità alla riabilitazione e favorire un più rapido recupero.
Il trattamento può prevedere anche l'intervento con ausili esterni come il biofeedback.
I tempi di recupero sono difficilmente prevedibili in quanto tutto dipende da quanto l'intervento è stato invasivo e da quanto le strutture nervose impiegano a riprendere la loro funzionalità.
L'esercizio terapeutico diventa essenziale per recuperare il tono trofismo del pavimento pelvico. Questo è importantissimo per la capacità di contenimento delle urine durante lo stimolo della minzione, per il processo di erezione, oltre ad avere un ruolo essenziale nella sospensione e sostegno dei visceri pelvici.
Incontinenza post prostatectomia: tutto ciò che c’è da sapere
Quanto dura l'incontinenza dopo intervento alla prostata?
Generalmente viene riferito di un recupero autonomo nell'arco dei primi due mesi. Questo tempo è molto variabile in quanto dipende da quanto fosse esteso il tumore e da quanto il chirurgo è riuscito a preservare i nervi. Inoltre dobbiamo considerare che con l'asportazione della prostata, la componente di uretra funzionale al contenimento dell'urina viene ridotta e collegata direttamente alla vescica.
C’è da considerare quindi una modificazione delle componenti anatomiche, le cui funzioni devono essere ri-stimolate e rieducate.
I tempi possono variare ed arrivare anche a 12 mesi, l'importante è iniziare da subito gli esercizi di rinforzo ed attivazione del pavimento pelvico, per non rischiare di allungare i tempi e la percentuale di possibilità di non recuperare una buona continenza delle urine.
Come recuperare la continenza?
Per lavorare su un buon recupero della continenza urinaria, il nostro consiglio è quello di affidarsi ad uno specialista della riabilitazione del pavimento pelvico (p.p.). Nel nostro staff, è presente personale specializzato a cui puoi rivolgerti per saperne di più.
Lo specialista, dopo una attenta anamnesi, valuterà il livello di incontinenza del paziente e la capacità contrattile dei muscoli del pavimento pelvico.
La fase di analisi iniziale consentirà di stilare un programma di esercizi di rinforzo delle fibre fasiche e toniche dei muscoli del p.p.
Importante sarà anche lavorare su una corretta respirazione e distribuzione delle pressioni addominali per ridurre ulteriormente il rischio di perdite.
Lo specialista dovrà pian piano modificare questi esercizi adattandoli agli sforzi della vita quotidiana così da rendere la persona autonoma in tutte le sue attività.
Stenosi Uretrale
Quest'ultima può a volte capitare causando un restringimento se non una totale chiusura del canale uretrale nel punto di anastomosi con la vescica.
La persona riferisce difficoltà nella minzione, dolori e bruciori.
La risoluzione è prettamente chirurgica andando a liberare il canale, ma ci possono essere recidive.
Problemi erezione dopo prostatectomia
In quanto tempo si recupera l'erezione dopo l'intervento alla prostata?
L'erezione diventa un'altra componente molto difficile da recuperare.
Vengono stimati fino a 18 mesi di tempo.
Questo dipende dal fatto che la componente nervosa che regola il processo erettivo passa intorno alla prostata. Durante l'intervento si cerca di preservarla il più possibile, ma dipende sempre dall'estensione del tumore e dallo stupor che questi nervi subiscono nell'intervento.
Quindi, pur essendoci la componente di desiderio ed eccitatoria, manca la fase erettiva sia volontaria, sia spontanea (le classiche erezioni notturne o mattutine).
Quindi cosa fare?
Anche in questo caso bisogna rivolgersi al proprio chirurgo. In alcuni casi potrà essere utile la prescrizioni di pillole o iniezioni funzionali alla stimolazione dell'erezione, che per quanto artificiale, punta a riattivare il meccanismo neurologico dell'erezione.
Importantissima è l'autostimolazione. È difficile non demoralizzarsi e non rimanere delusi a causa della scarsa se non assente risposta erettiva, ma l'autostimolazione serve proprio come esercizio per riattivare tutti quei meccanismi neurologici funzionali all'erezione.
A chi rivolgersi per la riabilitazione dopo la prostatectomia?
Il nostro Studio di Fisioterapia a Roma ha al suo interno personale specializzato nella riabilitazione del pavimento pelvico.
Puoi rivolgerti al nostro studio per tutte le problematiche riguardanti la riabilitazione post operatoria dopo interventi di prostatectomia, per la prevenzione e il trattamento dei disturbi post operazione chirurgica.
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