Cosa è successo alla Brignone?

Federica Brignone ha subito un grave infortunio durante la seconda manche del gigante femminile dei Campionati Italiani di sci alpino, che si stava svolgendo in Val di Fassa. La caduta ha causato una frattura pluriframmentaria del piatto tibiale e della testa del perone della gamba sinistra, oltre a una lesione del comparto capsulo-legamentoso mediale e una lesione del legamento crociato anteriore.

Perché non hanno operato tutto subito?

Come spesso accade in casi di frattura del piatto tibiale, l’intervento chirurgico è stato immediato per ridurre la frattura, utilizzando placche e viti al fine di riallineare i frammenti e favorire un più rapido consolidamento osseo. Tuttavia, al momento non è stato trattato chirurgicamente il legamento crociato anteriore lesionato. Ma perché non si è intervenuti su tutto subito?

L’urgenza principale era stabilizzare la componente ossea per evitare complicazioni articolari e degenerative. Probabilmente, prima di intervenire sul crociato, sarà necessario attendere che il piatto tibiale si stabilizzi, poiché la ricostruzione del legamento interessa proprio quell’area. Il chirurgo ha infatti dichiarato che l'intervento al crociato verrà valutato nelle prossime settimane.

Esempi di intervento al piatto tibiale:


Com’è fatto e dove si trova il piatto tibiale?

Il piatto tibiale è la parte superiore della tibia, ovvero la sua testa. Su di esso poggiano i due menischi, fondamentali per l’articolazione con i condili femorali. Lateralmente, il piatto tibiale si articola con la testa del perone.

Un esempio di frattura del piatto tibiale:

Quali sono i tempi di recupero in caso di frattura del piatto tibiale?

I tempi di recupero dipendono dalla gravità della frattura e dalla tipologia di intervento chirurgico. Nel caso di Brignone, non conosciamo ancora tutti i dettagli dell’operazione, ma dalle dichiarazioni del chirurgo è emerso che la situazione era complessa, anche se l’esito è stato migliore del previsto. Questo le permetterà di iniziare subito la fisioterapia per recuperare la mobilità articolare e mantenere il tono muscolare. Naturalmente, dovrà evitare il carico sulla gamba operata per almeno 45 giorni.

Al momento non ci sono stime ufficiali sui tempi di recupero, ma nei casi più complessi si può arrivare anche a 12 mesi. La frattura del piatto tibiale è particolarmente delicata per vari motivi:

  • è una zona sottoposta a carichi elevati
  • è una struttura articolare complessa
  • coinvolge numerose componenti capsulo-legamentose

In genere, per un recupero funzionale completo sono necessari circa 6 mesi. Successivamente, si passa alla fase di riatletizzazione e al ritorno graduale agli allenamenti e alle competizioni. Tutti speriamo in un recupero rapido, in vista di Milano Cortina 2026, ma sarà fondamentale non affrettare i tempi e gestire correttamente il dolore, che in queste lesioni è spesso intenso e prolungato.

È vero che gli atleti di alto livello come Brignone hanno un fisico fuori dal comune e un’équipe medica dedicata, ma i tempi biologici vanno rispettati. Ricordiamo, ad esempio, la frattura alla tibia e al malleolo di Sofia Goggia, che le ha consentito di tornare in pista dopo circa 10 mesi.

A tutto ciò si aggiunge la possibilità di un secondo intervento per la ricostruzione del legamento crociato anteriore, che potrebbe rallentare ulteriormente il percorso riabilitativo e prolungare il recupero completo.


 Foto in copertina: Stefan Brending, Lizenz: Creative Commons by-sa-3.0 de, CC BY-SA 3.0 de, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=56057408

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